La ragazza di mio figlio.

Infinite alluvioni sulle code
degli occhi perplessi alla paura
voglia di sfiorarsi,e poi dispersi nel dannato timore
alla tortura d'essere un errore,
l'incisa passione.
Quel giovane viso angelico
della mia donna,che è la ragazza di mio figlio.
Perseguo un chiodo fisso
mi crocifigge sangue amaro ,
al peccato d'amore e famiglia,
che lei può essere mia figlia.
Ma poi bastarda notte quiete
che lei come un lampo
su fulmina addosso,
ed io nel sentirmi una reliquia
ricucita da baci proibiti,
sui pensieri gli schizzi di lussuria,
noi esplosioni di raffiche e ferite,
dentro morto,mi fa veglia da lontano
la nera sorte stanotte,
mentre lei più brava di una puttana
fa volare la sottana sulla pelle
ed accende luci sugli intrecci alle labbra.
Che donna e le urlo non sposarti
che sarebbe un grosso sbaglio!
Femmina del mio dolore
furba ladra hai dirottato l'amore
che mi in veni le tue gambe
come aghi in mezzo al cuore.
L'egoismo paterno non
sferra calci al pentimento,
il rancore è un peccato fragile
e mortale che sull'uscio della stanza
mi muore ancora dentro dura e ostile,
alla mia pelle, lei bella che mi bolle,
col ballo dei fianchi quel fascino sottile,
lei ripete l'inizio e non sferra la fine.
E si riapre ancor con le sue pose denuda e osa
quel bel corpo d' imbroglio che mi ha appannato il cuore.
però quanto sa far bene l'amore.